• Readers Rating
  • Rated 5 stars
    5 / 5 (1 )
  • Your Rating


Dividere quote tra fondatori di startup: come farlo nel modo giusto

La divisione delle quote di una startup è un momento delicato, come sempre quando si parla di denaro, e va affrontato con ponderazione, mettendo nero su bianco chi, quanto e come partecipa alla startup.

Il merito dell’idea va senza dubbio riconosciuto, ma sappiamo che, per passare da idea di business a startup, è richiesto un gran lavoro e particolari competenze, e anche queste vanno riconosciute. È importante fin da subito chiarire come verranno assegnate e distribuite le quote, tenendo conto di diversi fattori.

Se ti trovi in questa situazione, continua a leggere perché in questo articolo vedremo come dividere le quote di una startup, aggiungendo best practice, tools e consigli per farlo correttamente e senza spiacevoli sorprese.

 

Scopri i nostri servizi per startup

 

Splitting Equity tra i soci: come fare?

Diciamo che il socio fondatore ha avuto l’idea, ma chi si è occupato dei vari step necessari a  concretizzarla? Chi ha impiegato tempo e risorse per la sua validazione? Chi ha sviluppato l’MVP? I fondi per fare quanto sopra da dove arrivano?

Verosimilmente ci sarà chi avrà messo a disposizione il proprio tempo più di altri e chi, di contro, avrà avuto più disponibilità dal punto di vista economico. In sostanza è necessario riconoscere il giusto merito ad ogni componente del team, è fondamentale mettere le carte in tavola fin da subito per evitare rancori che porterebbero solo problemi all’azienda. Un punto cruciale è equiparare la quota al grado di rischio di ognuno.

 

Calcolare quanto vale la startup

Prima ancora di capire come calcolare il valore della tua startup, è necessario fare un distinguo tra valutazione pre-money e valutazione post-money: la differenza sta nel fatto di aver già ricevuto (post) o meno (pre) un finanziamento da parte di un imprenditore.

La differenza è notevole, ovviamente, soprattutto per quanto riguarda l’equity che spetterebbe al finanziatore.

Stabilire quanto vale una startup in fase embrionale non è certo semplice, ma ci sono alcuni metodi che semplificano il calcolo:

  • Metodo Berkus: si tratta di attribuire un punteggio a 5 fattori di rischio che riguardano l’idea di base, la tecnologia del prodotto, il livello di management del team, le relazioni strategiche e il rischio legato alla produzione e alle vendite.
  • Metodo Venture Capitalist: comprende tre step e si basa sul calcolo del ROI, cioè sul ritorno rispetto all’investimento fatto, sul Terminal Value, ossia il valore dell’azienda al momento della vendita (valore finale, letteralmente) e sull’indice PMV (post money valuation) cioè il valore che si può presumere acquisti un’azienda in seguito ad immissione di capitale.

 

Partecipa al nostro acceleratore startup!

 

Individuare quale founder offre un contributo maggiore

Anche se inizialmente sono bene definiti, i ruoli dei founder di una startup possono mutare nel tempo. È possibile che chi inizialmente si dedica anima e corpo al business, successivamente si trovi in difficoltà, in termini di tempo, o viceversa, oppure è probabile che un founder decida proprio di lasciare la società, pertanto la distribuzione delle quote è passibile di mutamenti nel tempo, e anche questo aspetto deve essere pianificato. Ma come fare? Si redige il cosiddetto patto parasociale in cui si stabilisce come dovranno variare le quote a seguito del possibile modificarsi degli eventi.

 

Calcolo percentuale delle quote societarie

Siete una coppia di amici, l’idea di business vi è venuta chiacchierando davanti ad una birra e presi dall’entusiasmo decidete di fondare una startup dividendo le quote al 50%: errore!

 

La percentuale spettante ad ogni co-founder deve essere proporzionale all’impegno temporale, al contributo economico e all’esperienza che verrà trasferita nella società come know how.

 

Attribuire tutto il merito a chi ha avuto l’idea, non è un buon metodo per iniziare a calcolare le percentuali delle quote tra i soci di un’azienda, soprattutto se, dopo aver avuto l’idea, il founder non ha le competenze per realizzarla e si avvale dell’esperienza e del tempo dei soci: diamo a Cesare quel che è di Cesare!

 

come dividere quote startup

Free image from Canva

 

Come dividere le quote di una startup con il metodo Demmler

Il metodo Demmler ci viene incontro semplificando notevolmente il calcolo e ci fornisce una tabella con alcuni indicatori:

  • Idea: è sacrosanto riconoscere il merito a chi ha avuto l’idea ma da lì in poi entrano in gioco molto altri fattori e molte altre figure.
  • Esperienza: scegliendo i propri soci/collaboratori tra persone che abbiano esperienza, skills e contatti, si evita di dover assumere una squadra di esperti da pagare, e di questo risparmio si dovrà tenere conto nello splitting equo.
  • Business Plan: si tratta di uno strumento che consente di dare all’azienda organizzazione, input e di trovare investitori. È un passaggio chiave e chi se ne occupa merita gratifica e compenso.
  • Rischio e Impegno: ci sarà chi si dedica con devozione e chi si risparmia, chi si fa coinvolgere da progetto e chi resta in punta di piedi. Di pari passo aumenterà o diminuirà il fattore di rischio.
  • Responsabilità: il senso del dovere aiuta a fare la cosa giusta ma il senso di responsabilità ti permette di andare ben oltre le forze e le capacità che pensi di avere. Anche questo è un fattore da valutare con attenzione: chi fa cosa?

 

Con il metodo Demmler, per capire come dividere le quote tra fondatori, si calcola da 1 a 10, il peso di ogni indicatore per la propria startup. Poi si passa a valutare, sempre in una scala da 1 a 10, quanto ciascun co-founder possa contribuire ad ogni voce. A questo punto si moltiplica il valore di ogni co-founder per il valore degli indicatori e infine si fa la somma del totale raggiunto da ogni socio.

 

metodo Dimmler per splitting equity

 

Ripartire quote societarie in un’azienda: errori da evitare

Abbiamo già visto che la suddivisione delle quote in parti uguali non è una mossa corretta e abbiamo evidenziato il perché, ma anche l’esatto opposto, cioè far pendere l’ago della bilancia troppo da una parte e troppo poco dall’altra. È un passo falso da evitare.

 

Se il valore aggiunto di un socio viene sottovalutato, a lungo andare ne risentono gli equilibri aziendali, oltre che quelli personali del co-founder svalutato, e agli occhi di un investitore un socio sminuito può far perdere interesse nel progetto.

 

È buona norma considerare anche il valore futuro delle quote. Tra le cose da NON FARE ricordiamo inoltre:

  • Evitare il dialogo: è indispensabile restare aperti al dialogo con tutti i soci, è bene che non ci siano sottintesi o cose non dette, il founder deve pensare ai vantaggi per la propria azienda a lungo termine e le relazioni con i co-founder devono essere più cristalline possibile.
  • La stretta di mano: assolutamente no! Si parla di business, di soldi, di lavoro e di impegno: anche e soprattutto con gli amici, scripta manent.
  • Non pensare al futuro: è importante redigere il patto parasociale per prevenire cambiamenti futuri e seguire l’evoluzione del business.

 

Ultimi consigli su come suddividere al meglio le quote di una startup

Abbiamo esaminato cosa fare e cosa non fare per gestire al meglio la suddivisione delle quote di una startup tra i soci e abbiamo capito che la strada maestra è data da regole ben precise. Non dobbiamo farci sviare da sentimenti di amicizia, da giudizi personali o da ipotesi, dobbiamo invece guardare concretamente ai fatti, esaminando ogni singolo aspetto del business e valutando abilità e inclinazioni personali.

Ricorrere al supporto degli esperti del settore è sempre un’ottima idea, nel frattempo diamo un’occhiata ad alcuni tool online da utilizzare per avere un’idea su come eseguire questo arduo compito di divisione delle quote. Vediamone alcuni:

  • Foundrs: è uno strumento semplice ma efficace che mette a disposizione un questionario da compilare. Una volta risposto a tutte le domande, si clicca su Compute Equity e si ottiene un’idea, in percentuale, di come suddividere le quote.
  • Slicing Pie: è decisamente più strutturato e completo e può essere di supporto anche in seguito alla suddivisione delle quote.
  • Co-founder Equity Split : è un tool gratuito che ti aiuta a porti le giuste domande e, una volta che ti sei dato le risposte, ti suggerisce una suddivisione delle quote ragionevole ed equa.

 

Scopri i nostri servizi per startup

 

CONCLUSIONE

Ti sembra complicato? Può essere, ma hai creato un business di successo partendo da una semplice idea, in confronto dividere le quote tra i founder della tua startup sarà una passeggiata. Per portare correttamente a termine la suddivisione, segui i consigli suggeriti in questo articolo o, in caso di difficoltà, contatta un professionista e riduci i rischi.

 

articolo by Luca Lampis

Startup

Mentors

Settimane

Demo Day

Get In Touch

 

Dove siamo: in Brianza (provincia di Monza) e a Londra. Ma facciamo tutto online.

Date: dal 21 Settembre 2020 al 30 Ottobre 2020

Telefono: +44 (0) 7483 132148

Email: info@its-campus.com

Orari: L-V | 9:00 - 18:00

 

    200