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Google Data Studio: cos’è, come funziona e tutti i vantaggi per aziende e startup

Ti occupi del marketing della tua azienda? Hai spesso a che fare con i report delle Web Agency che curano la tua comunicazione su Google o sui Social Media? Devi analizzare dati o Big Data? O ti occupi del blog della tua startup?
In ognuno di questi casi non puoi non conoscere Google Data Studio.

In questa mini guida ti spiegherò:

  • cos’è Google Data Studio
  • le sue potenzialità
  • come funziona

 

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Cos’è Google Data Studio

Google Data Studio è un tool che ti permette di visualizzare i dati su dashboard dinamiche o all’interno di report molto semplificati rispetto ai tradizionali.

È uno strumento di Data Visualization: i dati raccolti e analizzati da varie sorgenti di traffico come Google Analytics, Google Ads, Google Search Console, grazie a Data Studio vengono rappresentati in forma visiva, grafica, non numerica, col vantaggio di risultare comprensibili anche a chi non ha troppa dimestichezza con i numeri.

 

 

Perché utilizzare Google Data Studio: ecco i vantaggi (e alcuni svantaggi)

Semplificare report numerici con una rappresentazione visiva è di grande aiuto per comprendere a che punto si è con una campagna, un progetto, e questo è ciò che Google Data Studio promette (e mantiene).

I vantaggi sono notevoli, vediamone alcuni:

  • È gratis: è sufficiente avere (o creare!) un account Google e avrai la possibilità di creare template illimitati in 37 lingue diverse, quindi nessuna spesa mensile o annuale.
  • È dinamico: questo punto è molto importante perché l’aggiornamento dei dati è automatico, grazie ovviamente al fatto che Data Studio sarà collegato alle varie piattaforme sorgenti.
  • È personalizzabile: pur avendo a disposizione template già “preconfezionati”, puoi crearne di nuovi su misura per te scegliendo la grafica, le metriche e le dimensioni.

 

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  • È condivisibile: puoi inviare il template a clienti o al tuo team di collaboratori condividendo l’url in tempo reale, oppure esportandolo in PDF.
  • È data blending: è possibile mixare i dati che provengono da differenti data source.

 

Google Data Studio è indubbiamente uno strumento utile, presenta svariati vantaggi, è gratuito, semplice da utilizzare e offre una visione d’insieme che facilita la comprensione dei dati.

Tuttavia non mancano alcuni svantaggi, perché per creare una dashboard come si deve è necessario impiegare del tempo e si può collegare un solo connettore alla volta, a meno che non si facciano passare tutti i dati tramite Google Analytics.

 

 

Come funziona Google Data Studio

Premesso che i dati raccolti possono avere finalità diverse e pubblico diverso, è importante chiedersi a chi sarà destinato il template, se a un businessman, a un tecnico o a un blogger, quindi quali metriche è necessario che siano presenti e per quali obiettivi.

Di conseguenza, prima di iniziare a crearlo, si analizza la situazione: se il nostro interlocutore è il proprietario di un e-commerce, va da sé che dovremo concentrare la nostra attenzione su specifiche KPI come il ROI, ad esempio, perché le metriche si definiscono in base agli obiettivi e gli obiettivi devono essere raccontati come una storia, con una introduzione, uno svolgimento e una conclusione, si parla infatti di Data Storytelling.

Vediamo adesso come creare un template su Google Data Studio.

 

Creazione del template

Quando accedi con il tuo account Google alla pagina Google Data Studio (ecco il link al sito web) trovi dei template già pronti ma puoi anche crearne di nuovi.

Clicca quindi su “start a new report”, dai un nome al template e successivamente crea una nuova origine dei dati, vediamo come.

 

 

Connettori

La prima volta che si accede a Data Studio si trovano delle origini (Data Source) messe a disposizione gratuitamente da Google, tra queste puoi trovare:

  • Google Analytics
  • Google Ads
  • Fogli Google
  • Google Search Console
  • Youtube Analytics

Puoi scegliere quale “connettore” selezionare a seconda dell’obiettivo. Qui scegli la proprietà dell’account e la vista da collegare.

A questo punto ti si presenta davanti un foglio a quadretti bianco, detto blank canvas, su cui puoi iniziare ad impostare il template: nella barra degli strumenti hai a disposizione diversi tipi di grafici e di tabelle.

Nella parte superiore si inseriscono gli elementi dinamici, nella parte sottostante si può invece personalizzare il template in base agli obiettivi.

 

 

Personalizza il template

Nel nuovo report, partendo dalla barra in alto, puoi inserire diversi elementi:

  • grafici
  • tabelle
  • immagini
  • testo
  • elementi dinamici

Alla voce “risorsa” clicca su “gestisci i colori” e scegli un pantone di colori che utilizzerai nel template. I grafici vanno ovviamente collegati ai dati che ti interessa visualizzare nel report. Una volta creato il tuo report puoi salvarlo per utilizzarlo come template di base per altri futuri report.

 

Dashboard

Nell’introduzione a questa guida abbiamo detto che le dashboard sono dinamiche, questo perché, grazie a connettori pre-integrati, ogni aggiornamento che ha luogo in qualsiasi origine, o data source, automaticamente appare nella dashboard.

 

 

Report personalizzati su Google Data Studio

All’interno del report creato per il tuo business o per un tuo cliente è importante impostare due elementi chiave: la data e i filtri, vediamo come.

  • Data range control: clicca sulla barra degli strumenti la voce “data” e disegna un rettangolo, quindi clicca su “select data range” nella tabella a destra (trovi maggiori nel video a questo link).
  • Filter control: clicca sulla barra degli strumenti alla voce “filtro” e procedi con la stessa procedura descritta per la data (trovi maggiori nel video a questo link).

Ora sei pronto a condividere il tuo report personalizzato!

 

 

Google Data Studio per Facebook

Abbiamo visto che sono diversi i tool da cui si possono importare i dati, tra questi c’è anche Facebook, importante in caso tu abbia lanciato una campagna su Facebook Ads. Infatti grazie ai Partner Connectors di Google, è possibile collegare a Data Studio anche dei data source non Google native.

 

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CONCLUSIONE

Se hai lanciato una startup o hai un ruolo in azienda ti sarà certamente capitato (o ti capiterà) di dover perdere un sacco di tempo ad interpretare report disorganizzati o a redigere tu stesso una relazione ricca di dati, senza sapere da dove partire.

Google Data Studio ti permette di risolvere il problema con template semplici da creare e ancora più semplici da interpretare! Segui questa semplice guida e non avrai più alcun problema.

 

articolo by Luca Lampis

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