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MVP (Minimum Viable Product)

L’MVP (Minimum Viable Product) cos’è e come funziona? Qual’è il suo significato e la sua traduzione in italiano? Perché è importante per una start up?

Per un’azienda appena nata l’esecuzione delle prime attività di marketing rappresenta una fase delicata e determinante. In questo articolo tratteremo questo concetto cardine del metodo lean start up e renderemo tutto più chiaro con degli esempi specifici.

 

Minimum Viable Product traduzione e significato

La traduzione di MVP (Minimum Viable Product) in italiano è “prodotto minimo funzionante”. Il termine è stato coniato nel 2001 da Frank Robinson, co-founfer della SyncDev, per indicare quel prodotto con il maggiore ROI (Return on Investment) rispetto al rischio.

Frank arrivò a ideare questo concetto dopo avere speso anni della proprio vita a sviluppare il software There.com con scarsi risultati. Si rese conto dell’importanza di fare da subito test sul mercato.

Il significato di MVP indica, infatti, quella versione iniziale e base del prodotto priva delle caratteristiche più avanzate ma che contiene solo quelle essenziali.

 

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Cos’è l’MVP?

l’MVP è l’acronimo di Minimum Viable Product ed è un concetto fondamentale del metodo “Lean Startup” fondato dagli imprenditori Eric Ries e Steve Blank ed è basato sul principio “Build-Meausure-Learn”.

Il Minimum Viable Product è un prodotto reale, un sito, applicazione, servizio che, secondo la strategia del Lean Startup Movement, viene generato con le minori spese e le caratteristiche basiche sufficienti a testarlo subito con la potenziale clientela immettendolo sul mercato e ricavandone i feedback. 

 

mvp minimum viable product cos'è

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Perché l’MVP è importante per una start up e qual’è il suo scopo?

 

Qual’è lo scopo di un MVP per le start up?

Lo scopo del Minimum Viable Product per una start up è:

  1. testare da subito per capire se stiamo creando un prodotto vincente che soddisfa realmente i bisogni delle nostre buyer personas
  2. renderci conto in tempo se ci sono errori sulla creazione e nel caso fare un pivot;
  3. ottimizzare e rendere più efficiente il percorso intrapreso da una start up per arrivare al successo.

L’errore commesso da molte start up è proprio quello di fermarsi troppo tempo a pensare, voler definire i minimi dettagli ed investire fin da subito il budget a disposizione su un prodotto finito senza averlo testato, messo alla prova e sottoposto al giudizio dei potenziali clienti.

 

MVP: caratteristiche

Le caratteristiche principali di un MVP sono:

  1. tempo di realizzazione brevi;
  2. costo contenuto.

 

Il tempo di realizzazione dell’MVP

Il tempo di realizzazione del MVP deve essere veloce, come standard generale di circa 30 giorni ma poi dipende dalla tipologia di prodotto. 

Un MVP, come abbiamo visto, deve possedere le caratteristiche minime e quindi richiedere anche una realizzazione rapida nei tempi minimi previsti dal prodotto che si vuole vendere.

Solo successivamente, grazie ai test fatti, si delineeranno tutte le caratteristiche aggiuntive fino ad arrivare alla versione finale.

 

Il costo dell’MVP

Il costo di un MVP è il minimo previsto per le funzionalità base del prodotto che si intende creare.

Ad esempio, se si vuole creare un sito web, esistono molti software e CMS disponibili sul mercato (anche gratuitamente) come WordPress per citarne uno. Questo permette di costruire un MVP con spese minime ed è la situazione ideale. 

I costi previsti da considerare possono essere anche quelli legati a fattori diversi dalla creazione quali:

  1. analisi di mercato;
  2. metodi di raccolta dati come interviste;
  3. pubblicizzazione;
  4. miglioramenti da effettuare in base alle risposte;
  5. ripetizione del ciclo.

 

MVP di start up come funziona

Il Minimum Viable Product di una start up funziona come un faro che guida le strategie di marketing, la realizzazione del prodotto (dall’idea al prototipo) ed arriva fino alla convalidazione della value proposition. 

 

MVP minimum viable product come funziona

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Da protototipo a MVP

Ogni start up nasce da un tentativo di risposta ad un’esigenza presente sul mercato attraverso la creazione di un prodotto che la soddisfi.

Il primo step di realizzazione di questo prodotto è il prototipo, ovvero, delle simulazioni o campioni create con il fine di convalidarne design e usabilità. 

Il passo successivo al prototipo è la creazione del nostro MVP che rappresenta un’evoluzione del prototipo. Deve essere fattibile ed avere le funzionalità minime e sufficienti per essere lanciato sul mercato con l’obiettivo di fare dei test.

 

Da MVP a convalida della Value Proposition

La Unique Value Proposition ideata nel modello di business della tua start up rappresenta un’ipotesi finale di realizzazione di prodotto e soddisfacimento delle richieste di mercato. La realizzazione di tale idea è rischiosa e richiede un percorso graduale.

Ecco perché, prima di investire il budget in maniera consistente sul business model ideato, occorre testare l’idea grazie al Minimum Viable Product per rendersi conto in tempo se la strada è davvero quella giusta o occorrono modifiche al progetto. 

 

Da MVP a definizione delle strategie di marketing

Anche la strategia di marketing definita per la tua start up può essere testata grazie all’MVP.

Grazie al Minimum Viable Product potrai renderti conto delle caratteristiche, abitudini, desideri e bisogni delle tue buyer personas ed impostare o modificare le tue strategie di marketing di conseguenza.

 

MVP (Minimum Viable Product): tipi ed esempi

I tipi principali di MVP sono:

  1. video demo;
  2. concierge;
  3. mago di oz;
  4. piecemeal;
  5. landing page;
  6. crowdfunding;
  7. misto.

 

Video demo

Un Minimum Viable Product Video è un video del prodotto che vogliamo creare. Non viene realizzato il prodotto ma solo un video di presentazione dello stesso e in base alle reazioni e desideri scaturiti negli spettatori si raccoglieranno i dati utili.

 

 

Un esempio di mvp video molto famoso è quello realizzato da Dropbox. Un video dimostrativo di circa 3 minuti che mostrava tutte le funzionalità e caratteristiche del software e grazie al quale è stato possibile raccogliere tutti i feedback necessari.

 

Concierge

Un Minimum Viable Product Concierge è la simulazione di un servizio automatico fatta manualmente per testare l’idea del prodotto. L’utente è consapevole di interagire con un umano.

 

 

Un esempio di MVP Concierge è Food on the table, un applicazione mobile creata da Manuel Rosso che suggerisce ricette e negozi di alimentari con i migliori prezzi per aiutarti a cucinare dei piatti.

Nel 2009 l’ideatore non aveva sito web ne applicazione mobile ma riuscì a trovare delle persone disposte a partecipare al suo esperimento. Ha intervistato i partecipanti personalmente per capire gusti e budget, selezionato manualmente le ricette, creato liste della spesa, e cercato sconti negli alimentari. 

 

Mago di OZ

Un Minimum Viable Product Mago di OZ è la simulazione di un servizio automatico fatta manualmente per testare l’idea del prodotto. L’utente, in questo caso, non sa di interagire con un umano. Così come fa un prestigiatore puoi inscenare la tua ideazione solo in apparenza senza crearla realmente e raccogliere tutti i feedback utili.

 

mvp minimum viable product mago di oz esempio

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Un esempio di Minimum Viable Product Mago di Oz è Zappos. Il fondatore Nick Swinmurn, per verificare se le persone avrebbero comprato delle scarpe senza provarle, scattò delle fotografie di calzature nei negozi fisici e le pubblicò poi su internet. In questo modo si accorse che le persone acquistavano, si convinse della sua idea fino ad arrivare ad essere oggi una società che vale miliardi. 

 

Piecemeal

Un Minimum Viable Product Piecemeal (pezzo per pezzo) è un prodotto costruito attraverso più strumenti o tool esistenti per dare l’idea finale. 

 

minimum viable product piecemeal esempio

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Un esempio di Minimum Viable Product Piecemeal è Groupon. L’MVP era finanziato da terze parti e utilizzava WordPress per il suo sito. Dopo che le persone acquistarono le offerte si rese necessario utilizzare FileMaker per creare le versioni pdf stampabili dei coupon e Apple Mail per automatizzarne l’invio alla posta elettronica dei clienti.

 

Landing Page

Una Minimum Viable Product Landing Page è una semplice pagina web di atterraggio dove gli utenti possono visualizzare la presentazione del prodotto, lasciare feedback e commenti ed immettere la propria email per ricevere notizie su quando sarà disponibile.

 

mvp landing page esempio

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Un esempio di Minimum Viable Product Landing Page è Buffer, una app che ti consente di sequenziare i tuoi post e i tuoi tweet sui social media.

Il fondatore, Joel Gascoigne, ha creato una semplice Landing Page e coloro che erano interessati dovevano lasciare la loro email per ricevere gli aggiornamenti dei prodotti non ancora creati. Successivamente, attraverso la landing, ha chiesto ai potenziali utenti di scegliere tra un piano gratis, uno da 5$ al mese o uno da 20$ al mese e molte persone hanno scelto uno a pagamento. 

 

Crowdfunding

Un Minimum Viable Product Crowdfunding consiste nell’utilizzare piattaforme esistenti per vendere il prodotto a prezzo inferiore ancor prima di crearlo. In questo modo il contributo degli utenti permetterà di validare o meno l’MVP. Esempi di piattaforme sono Kickstarter (sito ufficiale) e Indiegogo (vai al sito) ed in caso di successo avrai già del budget utilizzabile per finanziare il progetto.

 

crowdfunding esempio

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Un esempio di Minimum Viable Product Crowdfunding è Pebble, un orologio per smartphone. Ha convalidato la sua idea e ricevuto i pagamenti prima della produzione (raccogliendo oltre 10 milioni su Kickstarter).

 

Scopri il Programma Percorso Crowdfunding

 

Consigli sull’MVP per start up

Come punto finale di questa guida volevo darti dei consigli sull’MVP per start up. Prima del lancio sul mercato definisci chiaramente:

  1. l’obiettivo che si vuole validare;
  2. in base a quali parametri si ritiene convalidato;
  3. il budget spendibile per l’esperimento.

Prima di partire chiarisci tutto per evitare di fallire l’esperimento per il termine del budget o per avere formulato le ipotesi sbagliate: non raggiungerai l’obiettivo per il quale l’MVP è stato creato e sprecherai budget. Se non chiarisci bene tutto potresti non arrivare al termine della prova oppure arrivarci senza trovare le risposte che cerchi.

 

Conclusione

Speriamo che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni che cercavi sull’MVP (Minimum Viable Product). Per qualsiasi dubbio o domanda, o se vuoi che realizziamo un articolo su uno specifico argomento non esitare a contattarci!

 

articolo by Igor Esposito

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