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Incubatore startup

In Italia il settore degli incubatori di startup è in aumento e in evoluzione. Ormai si contano 162 strutture (compresi acceleratori per startup o spazi di coworking) lungo tutto lo stivale. Col numero cresce anche il loro fatturato, stimato in 183 milioni di euro e la loro importanza nel costruire un’economia innovativa nella quale le imprese innovative possano diventare un motore di sviluppo economico e sociale. Ma esattamente cos’è un incubatore startup?

 

Cos’è un incubatore startup?

Un incubatore aziendale o business incubator è una società che supporta le startup in tutto ciò che gli necessita durante le prime fasi di vita (early stage). In cambio di una piccola partecipazione societaria, l’incubatore mette a disposizione delle startup tutta una serie di risorse e servizi fondamentali allo sviluppo del nuovo progetto d’impresa.

Incubatore e acceleratore startup sono entrati nel linguaggio comune ma spesso i due termini vengono utilizzati come sinonimi. In realtà vi è una precisa differenza tra incubatore e acceleratore. Altra differenza è poi quella tra l’Incubatore di Start up e i Parchi tecnologici ed i Centri di ricerca. Quest’ultimi ospitano al loro interno incubatori di startup con una differenziazioni dei servizi offerti.

Il concetto di incubatore di imprese nasce nel 1959 negli USA quando Joseph Mancuso fonda a Batavia il Batavia Industrial Center, che solo nel 1980 si diffonderà in Gran Bretagna e nel resto d’Europa. Tra gli incubatori più famosi TechStars, Y Incubator e 500 Startups, le quali hanno ospitato imprese come Airbnb e Dropobox. Il maggior numero di incubatori si registra negli Stati Uniti dove la percentuale di imprese incubate che hanno avuto successo è pari all’87%. La National Business Incubation Association stima che nel mondo vi siano 7000 incubatori.

 

incubatore startup

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Definizione di incubatore

Una definizione di incubatore certificato è quella contenuta nel Decreto Legge 179 del 2012, conosciuto anche come Decreto Crescita bis, o 2.0, il quale all’articolo 25 comma 5 recita:

 

È una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in possesso dei requisiti di cui alle lettere a), b), c), d) ed e) previsti dagli stessi commi, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative.

 

Una seconda indicazione ci viene fornita dalla Commissione Europea la quale in un suo documento (The smart guide of innovation”) ne dà la seguente definizione:

 

“Un incubatore di start up innovative è un luogo dove gli imprenditori trovano le strutture, i servizi e le competenze necessarie ai loro bisogni ed a sviluppare le loro idee di business e trasformare queste in realtà sostenibili”.

 

Quali servizi offre un incubatore startup?

Di seguito si riportano alcuni tra i principali servizi offerti da un incubatore di Startup:

  • condivisione di spazi fisici e di coworking;
  • attività di networking;
  • servizi di marketing;
  • ricerche di marketing;
  • accesso ad alta velocità alla rete Internet;
  • servizi di gestione contabile e finanziaria;
  • accesso a prestiti bancari, fondi di garanzia per le PMI, bandi e incentivi;
  • assistenza alla preparazione delle presentazioni (pitch);
  • collegamento a partner strategici;
  • accesso a angel investor o venture capital;
  • consulenza (dai mentor startup);
  • consulenza strategica (va dalla redazione del business plan all’individuazione del team);
  • aiuto per servizi legali;
  • gestione di proprietà intellettuale.

 

startup innovative

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Tipologie di incubatori

Vi sono diversi modi di classificare gli incubatori per startup. Sulla Guida “The smart guide of innovation” menzionata in precedenza, gli incubatori vengono classificati in 4 grandi macro-categorie. Vediamole insieme.

 

Pre-incubatori: rientrano in questa categoria quegli incubatori che offrono servizi tipici della fase di pre-incubazione. Tra questi expertise (coaching) e strutture e servizi a supporto dell’imprenditore per lo sviluppo della sua idea di business e per l’elaborazione del business plan.

 

Incubatori accademici: riguardano Università e centri di ricerca che forniscono supporto alle idee di business sviluppate da studenti o sono spin-off di attività di R&S.

 

Incubatori con finalità generiche: forniscono servizi sia in fase di pre che di post incubazione a supporto a tutti quelli che hanno delle idee fattibili malgrado la provenienza del settore economico coinvolto.

 

Incubatori per specifici settori: forniscono servizi sia in fase di pre che di post incubazione a supporto di specifici settori.

 

Classificazione in base al tipo di Startup o al business model

In base al tipo di startup o al business model sul quale si focalizzano possiamo inoltre distinguere le seguenti tipologie di incubatori:

 

Virtual Business Incubator: accolgono progetti di tipo industriale. Questo modello di incubatore consente a un’azienda di usufruire di alcuni servizi senza trovarsi fisicamente nell’incubatore. Questo nuovo modello si adatta a quegli imprenditori che vogliono usufruire dei benefici offerti da un incubatore ma desiderano mantenere i propri uffici, magazzini, ecc. (wikipedia)

 

Incubatori sociali: aiutano le startup che operano in settori a forte impatto sociale quali assistenza sociale, sanitaria e istruzione, formazione, tutela dell’ambiente dell’ecosistema, valorizzazione del patrimonio culturale,…

 

Medical incubator: questi incubatori si focalizzano su strumentazione medica e biomateriali. Gli incubatori d’impresa supportano queste imprese per favorire innovazione e imprenditorialità nel settore medico.

 

Kitchen incubator (o incubatori da cucina): è un incubatore d’impresa focalizzato nel settore del food. È un modello di business nel quale degli affittuari possono utilizzare una cucina ad una determinata ora o giorno per produrre cibo. Gli incubatori forniscono anche l’accesso a servizi quali assistenza legale, imballaggio, stampa di etichette e distribuzione.

 

Incubatori Fintech (o Financial Technology): comprende tutte quelle applicazioni che propongono l’utilizzo della tecnologia al fine di digitalizzare servizi connessi al mondo bancario rendendole più efficienti ed efficaci.

 

Seed accelerator (conosciuti anche come acceleratori di startup): sono dei programmi collaborativi che hanno come finalità quella di accelerare lo sviluppo di startup e imprese. Questi programmi che includano servizi di mentorship, formazione, organizzazione di networking, possono concludersi con una presentazione pubblica (public pitch event) o una giornata dimostrativa (demo day).

 

startup pitch

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Incubatore startup: vantaggi e svantaggi?

Il ricorso a degli incubatori per startup presenta per l’imprenditore dei vantaggi e degli svantaggi, vediamo insieme quali.

 

Vantaggi incubatore per startup:

  • il supporto fornito, oltre ad avere una lunga durata, include la condivisione di uffici e postazioni di lavoro attrezzati e collegati in rete;
  • il contatto con altri Startupper stimola le relazioni che facilitano lo sviluppo di nuove idee;
  • riduzione dei costi di gestione (segreteria, marketing,…);
  • possibilità di entrare in contatto con potenziali clienti, impiegati, partners o investitori;
  • possibilità di allargare il proprio network di conoscenze.

 

Svantaggi incubatore per startup:

  • gli investitori per il maggior supporto o finanziamento potrebbero richiedere un maggior numero di quote o azioni;
  • i programmi possono protendersi senza nessun limite di tempo è senza una chiara definizione delle aspettative.

 

Incubatore startup Italia: panoramica

In base ai dati contenuti nel Report “Impatto degli incubatori/acceleratori italiana” 2018 sviluppato dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino, in collaborazione con Italia Startup, nel nostro paese vi sono 171 incubatori (di cui il 64,2% privati, il 13,9% pubblici e il 21% ha natura ibrida). Per quanto riguarda la tipologia invece, 36 sono business incubator, 23 mixed incubator e 13 social incubator.

Gli incubatori certificati sono invece 35 (fonte registroimprese.it, dati aggiornati al 11 febbraio 2019), in generale essi sono presenti in tutto il territorio nazionale e offrono agli imprenditori un’ampia gamma di soluzioni in settori diversi. Le regioni del Nord ospitano il 60% degli incubatori, a fare da guida è la Lombardia con ben il 25,3% del totale seguita dalla Toscana (9,9%) e dall’Emilia-Romagna (9,3%). Nel meridione la percentuale totale di incubatori e del 17,9%

Sempre in base al report sappiamo che nel 2017 il fatturato complessivo degli incubatori è stato di 222 milioni di euro.Sul sito dell’Unione delle camere di commercio è invece presente uno speciale elenco che raccoglie la lista dei 35 incubatori certificati italiani.

Tra i principali incubatori si riportano:

  • it’s campus: noi! Siamo un incubatore/acceleratore in Brianza (molto vicino a Milano) che offre servizi di accelerazione per startup con lo scopo di portarle a fare un pitch per ottenere un round di finanziamento.
  • Impact Hub Milano: è un incubatore sociale che fa parte della rete mondiale di incubatori che si rivolge a startup che vogliono creare un “impatto” su società e ambiente.
  • FabriQ: è un incubatore di imprese sociali del Comune di Milano.
  • Make a Cube: offre programmi di formazione all’imprenditoria sociale ed a chi ha poche competenze di business, e consulenza alle imprese nei processi di innovazione sociale.
  • H-FARM: è un incubatore/acceleratore nato nel 2005 ed uno dei maggiori centri d’innovazione in Europa.
  • NANABIANCA: è un incubatore certificato/acceleratore per startup innovative nato nel 2012 a Firenze dall’esperienza di Paolo Barberis.
  • I3P: incubatore idee di imprese innovative del politecnico di Torino.
  • PoliHub: incubatore del Politecnico di Milano.

 

incubatore startup Italia

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Incubatori universitari per startup

Gli incubatori Universitari sono una realtà molto diffusa e si stima che il 20-25% delle startup passi da questo tipo di incubatori. Alcuni hanno raggiunto ragguardevoli dimensioni come I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, che è anche il più vecchio e longevo oltre ad essere uno tra i principali incubatori europei, o quello del politecnico di Milano (PoliHub).

Marco Cantamessa, presidente di PNICube, l’associazione che li raggruppa informa che le startup ospitate provengono principalmente da questi quattro settori: salute, ICT (e tecnologie informatiche digitale), energia verde, sostenibilità e automation (tutto l’ambito industriale).

Uno dei progetti più interessanti è TreataBit, un percorso di incubazione dedicato a progetti digitali è rivolto al mercato B2C come ad esempio soluzioni di e-commerce, siti di social networking, apps e Mobile. Ad oggi Treatabit ha supportato oltre 300 idee d’impresa, di cui 190 progetti sono online e 107 sono diventate impresa. In particolare in questo incubatore una startup trova:

  • un servizio di consulenza per la redazione del business plan;
  • servizi professionali a costi contenuti;
  • aiuto nella scelta del team;
  • supporto relativamente al reperimento di capitali di rischio.

 

Conclusione

Speriamo che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni che cercavi sugli incubatori per startup. Per qualsiasi dubbio o domanda, o se vuoi che realizziamo un articolo su uno specifico argomento non esitare a commentare l’articolo!

 

articolo by it’s campus team

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Dove siamo: in Brianza (provincia di Monza) e a Londra. Ma facciamo tutto online.

Date: dal 21 Settembre 2020 al 30 Ottobre 2020

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Email: info@its-campus.com

Orari: L-V | 9:00 - 18:00

 

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