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Startup innovative
Sia il numero che gli investimenti in startup innovative in Italia sono sensibilmente cresciuti negli ultimi anni. Per capirci, gli investimenti nel 2018 sono cresciuti dell’82% rispetto all’anno precedente, sfiorando i 600 milioni di euro (fonte Polimi). Tra i principali settori interessati: finanza (startup fintech), salute (digital health), biotecnologia e ingegneria biomedica (biotech engineering), ICT e la ristorazione (startup food & beverage). Nei primi mesi del 2019 si prevede che le startup innovative superino le 10 mila unità (rapporto Mise 2018).
Ma esattamente cosa sono le startup innovative?
Le startup innovative cosa sono?
Definizione di startup innovativa: in Italia è il codice civile a dare una definizione “ufficiale” di startup innovativa.
L’articolo 25 del Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (meglio conosciuto come Decreto Crescita bis, o 2.0), definisce le startup innovative come “società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una società europea, residente in Italia le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione e che sono in possesso dei seguenti requisiti che approfondiremo nei prossimi paragrafi”.
Startup innovative requisiti (formali e sostanziali)
I primi 3 requisiti formali e sostanziali a cui il decreto fa riferimento e che una startup innovativa deve possedere sono i seguenti:
- deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 60 mesi;
- deve essere residente in Italia oppure in uno degli Stati membri dell’Unione Europea e avere almeno una sede produttiva o una filiale in Italia;
- il totale del valore della produzione annua della società, a partire dal secondo anno, non deve essere superiore a 5 milioni di euro.
Altri requisiti per startup innovative
Altro importante requisito citato nel decreto è quello che riguarda l’oggetto sociale della startup innovativa il quale è previsto che debba essere esclusivamente o prevalentemente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Inoltre per essere definita tale, la startup Innovativa deve possedere almeno uno dei tre requisiti seguenti:
- sostenere spese per attività di ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15% del maggiore importo tra il costo e il valore totale della produzione;
- la sua forza lavoro tra titolari di un dottorato di ricerca, dottorandi o in possesso di Laurea magistrale deve essere in percentuale uguale o superiore a 1/3, oppure per almeno 2/3 composta da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale;
- l’impresa deve essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale) oppure titolare di programma per elaboratore originario registrato.
Risorse utili: scopri l’elenco delle Start up innovative. Clicca qui.
Startup innovative in Italia
Le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese sono 9.396 (n questo momento), in aumento di 499 unità rispetto al trimestre precedente (+5,9%). Il loro capitale sociale negli ultimi tre mesi del 2018 ha raggiunto quota 521,6 milioni di euro, segnando quindi un +5% rispetto al trimestre precedente, in media 55.523 euro a impresa.
La Lombardia è la regione con il maggior numero di imprese innovative, sono 2.286 e rappresentano il 24,3% del totale. La classifica vede a seguire il Lazio con 980 (10,4%), Emilia-Romagna con 906 (9,6%), Veneto con 843 (9%), Campania con 695 (7,4%). Tra le regioni del Nord il Piemonte è quello che più arranca, tanto da essere stato superato anche dalla Sicilia (498 startup). In coda alla classifica troviamo la Basilicata con 90, il Molise con 46, e la Valle d’Aosta con 20 startup innovative. Tra le città primeggia Milano con 1.598 Startup (17% del totale), seguono Roma (9,2%), Torino (3,5%), Napoli (3,3%) e Bologna (3%).
Per quanto riguarda i settori di attività il 71,7% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese, il 18,8% opera nel manifatturiero e il restante 4% nel commercio. La crescita di startup innovative in alcuni settori economici è particolarmente rilevante (fonte dei dati Report MISE – 4° trimestre 2018).
Come creare una startup innovativa
Da un punto di vista formale le start up innovative si costituiscono mediante atto pubblico in presenza di un notaio oppure mediante la nuova procedura semplificata online. La procedura prevede la compilazione di un documento standard tipizzato di atto costitutivoe statuto con firma elettronica. Sia le startup innovative costituite prima dell’entrata in vigore della legge 18 ottobre 2012, n. 179, sia le nuove devono dichiarare la sussistenza dei requisiti previsti.
A tal fine il rappresentante legale deve quindi sottoscrivere una dichiarazione in autocertificazione che va depositata presso l’Ufficio del Registro delle imprese. Una volta costituita, la società viene iscritta automaticamente nella sezione speciale de registro delle imprese presso la locale CCIAA
Ecco alcune risorse utili che potresti leggere:
- Registro delle imprese: Clicca qui
- Giuda sintetica alla registrazione: Clicca qui
Startup innovative: vantaggi
In questa sezione approfondiremo i vantaggi di una startup innovativa.
Una volta iscritte nella sezione speciale dell’apposito registro start up innovative presso la Camera di Commercio della propria provincia, queste imprese possono iniziare a godere di tutta una serie misure pubbliche a loro sostegno. Il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 (coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221), ha previsto a favore delle startup innovate un’ampia gamma di strumenti per incentivarne la crescita.
Questi vantaggi possono consistere in una serie di esenzioni e agevolazioni fiscali, piani di incentivazione in equity, fast fail, facilitazioni e misure di sostegno diretto tra le principali menzioniamo le seguenti.
Facilitazioni ed esoneri
- Costituzione con firma digitale senza oneri notarili
- Possibilità di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato e contratti con retribuzioni variabili legate alla redditività dell’impresa o dell’efficienza del team di lavoro
- Facilitazioni nel ripianamento delle perdite
- Deroghe al diritto societario per una gestione più flessibile delle start up innovative
- Remunerazione del personale attraverso strumenti di partecipazione al capitale sociale come le stock option e i fornitori di servizi esterni attraverso il work for equity
- Possibilità di raccogliere capitali attraverso campagne on-line di equity crowfunding
- Facilitazione dell’accesso al credito attraverso l’istituzione di un fondo pubblico che concede delle garanzie sui prestiti bancarihttps://trello.com/b/Pax7Jb28/eu-web-agency
- Sostegno all’internazionalizzazione delle Startup innovative da parte dell’agenzia ICE
Esenzioni, agevolazioni fiscali e incentivi
- Esonero dal pagamento di imposta di bollo, diritti di segreteria e diritto annuale
- Regime fiscale e contributivo agevolato della durata di 5 anni una volta costituita la società
- Detrazione Irpef del 19% della somma investita in startup in ciascun periodo d’imposta per un max. di 500 mila euro. La deduzione IRES per le impresse è invece del 20% in ciascun periodo d’imposta e per un max. di 1 milione e 800 mila euro. Il finanziamento in entrambi i casi deve essere mantenuto nei 2 anni successivi
- Detrazione IRPEF del 30% (e deduzione IRES del 30% per le società) per investimenti fino a 1 milione di euro, da mantenere per almeno 3 anni. Per gli investimenti effettuati nel 2019 in entrambi i casi l’aliquota passa dal 30 al 40% come previsto dalla Legge di Bilancio 2019, previa approvazione della Commissione Europea
- Credito d’Imposta del 35% in caso di assunzione di personale qualificato per un importo max. di 200 mila euro
- Incentivi fiscali per investimenti da parte di privati o società con benefici maggiori per startup innovative a vocazione sociale (aliquote passano dal 25 al 27%)
- Possibilità di accedere alle agevolazioni per l’acquisto di software e immobili grazie al super ammortamento del 40% e iper ammortamento del 250%
Programmi di sostegno
Vari settori pubblici come ad esempio il Ministero dello sviluppo economico sono poi impegnati direttamente attraverso una serie di programmi a sostegno dell’innovazione tra questi menzioniamo:
- Smart&Start Italia: è uno strumento di finanziamento agevolato per Startup innovative localizzate sul territorio nazionale a favore di progetti che prevedono programmi di spesa di importo compreso fra 100 mila e 1,5 milionidi euro per beni di investimento e/o per costi di gestione. Il programma ha una dotazione di 200 mila euro, e copre sino all’80% del prestito che deve essere restituito entro 8 anni.
- Italia Startup Visa: in collaborazione con vari ministeri compreso quello degli esteri è stata avviata una politica di visti rivolta agli imprenditori innovativi non UE quale leva strategica per attrarre il nostro paese capitale umano altamente qualificato.
- Italia Startup Hub: programma tramite cui viene estesa anche i cittadini non UE già in possesso di regolare permesso di soggiorno l’applicabilità della procedura fast-track.
- Contamination Lab: sono dei luoghi di contaminazione interdisciplinare volti a promuovere la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, progettati in collaborazione con il ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca.
- Investment Compact: previsto dal D.L. 24 gennaio 2015, n.3 “misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti”, contiene una serie di misure per incrementare gli investimenti in Italia (portabilità dei conti, Patent box, fondi di credito) che sono state estese a alle PMI innovative.
Come si finanziano le startup innovative
Come anticipato in precedenza, il Decreto Crescita 2.0 consente alle startup innovative di raccogliere capitali mediante lo strumento del crowdfunding. Il crowfunding è una forma di finanziamento che consiste nel richiedere ad una folla (in inglese crowd) di persone delle somme, anche piccole, di denaro (funding).
La raccolta avviene tramite delle “piattaforme” o “portali” autorizzati con delibera n.18592 dalla CONSOB. Una volta pubblicato il progetto sul portale, se la raccolta ha successo il richiedente riceverà l’importo al netto dei costi sostenuti dalla piattaforma, mentre chi finanzia (ma non sempre) riceverà una ricompensa.
Il Crowfunding si realizza in 4 forme diverse, una delle quali è l’equity crowdfunding. Questo tipo di finanziamento si svolge con le modalità classiche del crowdfunding, quindi attraverso le piattaforme di crowdfunding, ma l’investitore riceve in cambio quote o azioni della startup. L’equity crowdfunding si differenzia dal reward crowdfunding per il fatto che in quest’ultimo la ricompensa che riceve l’investitore non è finanziaria ma consiste solitamente in prodotti o servizi.
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Conclusione
Speriamo che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni che cercavi sul mondo delle startup innovative. Per qualsiasi dubbio o domanda, o se vuoi che realizziamo un articolo su uno specifico argomento non esitare a commentare l’articolo!
articolo by it’s campus team