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Come creare una startup

Come creare una start up? Questa è la seconda domanda che ti dovresti fare, la prima dovrebbe essere se vuoi veramente crearne una. Una startup non è la versione in piccolo di un’azienda più grande, è tutt’altra cosa e non si può fare nel tempo libero. Creare una startup richiede passione, impegno, dedizione, determinazione e tanto duro lavoro. Avere solo una grande idea di business non basta!

Per Steve Blank, docente, imprenditore e fondatore seriale di startup della Silicon Valley:

 

Una startup è una chiamata. E se non sei chiamato, se non riesci a toglierti la tua idea dalla tua testa[…], lascia perdere. Fare una startup, farla bene, non è cosa da tutti. È un’esperienza totalizzante ma che può dare grandi soddisfazioni. Come quella, chissà, di cambiare il mondo” (guarda il video).

 

Certo, detto così può sembrare intimidatorio, ma se sei sicuro di seguire questo duro percorso allora è tempo per te di fondare una startup. Ma come si fa a creare una startup?

 

creare una startup

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Come creare una start up: i 7 passi principali

Sebbene siano molteplici i passi da seguire per avviare una start up, vediamone insieme i 7 principali. Facendo particolare riguardo alle startup innovative.

 

Ideazione e sviluppo

L’idea rimane il punto da cui partire per creare una startup, anche se a giudizio di molti, ed a ragione, l’idea iniziale non è che una delle tante ipotesi da testare nella continua ricerca di un modello di business ripetibile e scalabile.

Per altri avere un’idea è già qualcosa, ma quello che veramente importa è la tempistica (time to market) e come la si realizza (execution).

Tralasciando il copycat, cioè la pratica di copiare le idee di altri, è bene che la tua idea sia innovativa e presenti le caratteristiche di durabilità (sia valida nel tempo) e sostenibilità (sia fattibile). Meglio ancora se è “disruptive”, termine coniato da Clayton Christensen per indicare innovazioni “devastanti” e “distruttive” per un mercato esistente o in grado di crearne uno nuovo.

Più comunemente in Italia l’idea di business è stata quella di innovare prodotti, processi e servizi esistenti; produrre dei nuovi e/o aggregare e distribuire prodotti esistenti attraverso canali innovativi (e-commerce); puntare su nuovi mercati con prodotti e servizi esistenti; ideare modelli di business simili ma con un maggiore valore aggiunto.

 

Se invece non hai ancora un’idea, per poterne sviluppare una fai brainstorming:

  • prova a pensare cosa potrebbe servire per te o per le persone a te vicine o ad un prodotto/servizio carente o inadeguato;
  • pensa come trasformare un tuo hobby, o tue specifiche competenze, in una opportunità imprenditoriale;
  • verifica se ci sono aree o segmenti di mercato non ancora coperti a sufficienza;
  • se sei un’azienda chiedi ai tuoi dipendenti suggerimenti per nuove idee di prodotto;
  • se più di una, riporta in un elenco le tue idee di prodotto. Riduci la lista ad una massimo di. due idee di prodotto/servizio dopo avere valutato di ciascuna pro e contro, livello potenziale di domanda, esistenza sul mercato di prodotti simili;
  • chiedi ad amici, parenti e conoscenti cosa ne pensano di ognuna e raccogli i loro feedback anche attraverso i social media.

 

Ma ad ogni modo ricorda che affinché un’idea possa trasformarsi in un business occorre che risolva un problema comune, crei convenienza o scoperta o soddisfi un bisogno.

 

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creare una start up

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Formazione del team

Qualunque sia l’idea, il successo della tua startup passa dalla passione, competenza e coesione del team che quell’idea o visione dovrà poi materialmente realizzarla.

Trovare le persone giuste e formare il miglior team imprenditoriale possibile è per te fondamentale. Vanno dunque valutate attentamente le competenze dei collaboratori, che devono essere diverse in relazione al modello di business. Tra queste andrebbero anche comprese quelle legate alla conoscenza e utilizzo di strumenti, strategie e canali di Digital Marketing.

 

Scelta del modello di business o business model

Costituito il team, il passo successivo per creare una startup è quello di capire se l’idea iniziale è valida e può trasformarsi in un’impresa sulla quale qualcuno possa pensare di investirci sopra.

Lo strumento di sintesi che descrive in modo chiaro le attiva di un’impresa (dall’idea alla sua realizzazione) le iterazioni tra di esse e come questa crea valore, è chiamato business model. Lo strumento di business design più conosciuto ed utilizzato per costruire un business model è il business model canvas.

Il modello ideato da Alexander Osterwalder è suddiviso schematicamente in blocchi ciascuno dei quali riporta uno dei 9 elementi necessari al funzionamento di un’impresa:

  1. Customer Segments o Segmenti di Clientela
  2. Value Proposition, è il valore creato dai tuoi prodotti o servizi
  3. Channels, ossia i canali attraverso i quali raggiungere il cliente
  4. Customer Relationships, è l’insieme di relazioni che si instaurano con i clienti
  5. Revenue Streams, sono i ricavi generati
  6. Key Resources, sono le risorse chiave che l’azienda mette in campo
  7. Key Activities, sono le tue attività chiave
  8. Key Partners, sono i partner strategici con i quali l’impresa intende allearsi al fine di creare valore per il cliente
  9. Cost Structure, è la struttura dei costi relativi a risorse, attività e partner chiave.

 

La schematizzazione in chart ti permetterà di avere una immediata e chiara visione di quali sono i punti di forza e debolezza del tuo progetto e di velocizzare i processi di comunicazione, ideazione e problem solving. Il canvas precede la redazione del business plan nel quale ricordiamo vengono evidenziati i soli aspetti economici dell’impresa.

 

 

Finanziamenti

L’esigenza di capitali accompagnerà la tua start-up lungo tutto il suo ciclo di vita: nascita, sviluppo, espansione, maturità. In particolar modo per la fase iniziale o di early stage della startup dove ancora non si dispone né di un prodotto né di un business model sostenibile, ma i costi mensili da sostenere con l’ammontare di cassa disponibile (burn rate) sono certi.

Di seguito riportiamo una breve descrizione dei principali canali di finanziamento ai quali puoi ricorrere in fase seed (per questo chiamati investimenti Seed Round o Seed Capital).

 

Per una descrizione completa, comprensiva anche delle agevolazioni fiscali cheti è possibile usufruire, leggi questo articolo:

 

Finanziamenti startup

 

finanziamenti startup

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  1. Bootstrap (o bootstrapping): è l’autofinanziamento quindi i capitali propri del founder.
  2. Amici, parenti e folli (3F’s): sono i capitali richiesti appunto ad amici, parenti ed ai “folli” (soggetti cioè che hanno una alta disponibilità finanziaria ma che sono disposti a investirla in una startup.
  3. Crowdfunding: è la raccolta di somme di denaro principalmente attraverso il canale web con l’ausilio di piattaforme di crowfunding. Il crowfunding si realizza in 4 forme diverse (Donation, Reword, Equity e Lending).
  4. Business angel: sono persone fisiche (di solito ex imprenditori, manager, consulenti, professionisti,…) che investono in cambio di azioni di minoranza. I business angel possono investire anche in gruppo informale o organizzato.
  5. Venture capital startup: l’investitore di un fondo di venture capital (chiamato venture capitalist) entra nel capitale di rischio della società (quote o azioni) e vi rimane sino alla scadenza del finanziamento (3-10 anni) o in caso di vendita della società ad altra compagnia (exit).
  6. Incubatore startup: gli incubatori sono delle società che offrono spazi fisici e di co-working ed alcuni servizi come: servizi amministrativi e organizzativi, formazione, consulenza (daimentor startup), accesso a finanziamenti e networking.
  7. Acceleratore startup: è un’organizzazione che accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove imprese.Quasi tutti gli acceleratori investono in startup in cambio di equity.
  8. Prestiti bancari: concessi dalle banche tramite fondi di garanzia governativi per le PMI, competition o mutui per le nuove imprese.

 

come avviare una start up e trovare i finanziamenti per farlo

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Fondazione della start up e scelta della forma giuridica

Altro passo fondamentale che sei chiamato a prendere se vuoi creare una startup è quello della scelta del modello societario che per le startup riguarda prevalentemente quello delle società di capitali.

Per questo tipo di società il nostro codice civile prevede le seguenti forme:

  • Società per azioni (S.p.A.)
  • Società in accomandita per azioni (S.a.p.A.)
  • Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
  • Società a responsabilità limitata semplificata (S.r.l.s.)

 

Per le start up innovative è però previsto che esse possano costituirsi come società di capitali anche in forma cooperativa.

Tra le forme di società di capitali, quelle maggiormente scelte dagli startupper sono la SRL Semplificata e la SRL Start up innovativa.

 

Ma come si costituiscono e quale forma societaria scegliere?

 

Come creare una start up SRL Semplificata

Una SRLS si costituisce mediante atto pubblico in presenza di un notaio verso il quale però non sono dovuti compensi in quanto questi utilizza un modello tipizzato di atto costitutivo e statuto come disposto dal D.M. nr 138/2012. Va quindi compilata la parte relativa a: nome dei soci e dell’amministratore, sede legale e oggetto sociale della società.

Le spese riguardano le sole imposte di registro e bollo ed ammontano a circa 250 euro. Mentre per quanto riguarda gli aspetti contabili e fiscali (contabilità ordinaria, tassazione IRE/IRAP, ecc.) non cambia nulla rispetto ad una SRL ordinaria. Una volta costituita, la società viene iscritta dal notaio nella sezione ordinaria del registro delle società del registro delle imprese presso la locale CCIAA.

La SRLS ha un costo contenuto ma presenta anche delle limitazioni:

  • il capitale sociale deve essere inferiore ai 10 mila euro;
  • i conferimenti deve essere fatti esclusivamente in denaro;
  • qualunque modifica dello statuto societario implica l’intervento del notaio;
  • i soci devono essere solo persone fisiche;
  • per l’ingresso di nuovi soci (investitori o business angels) necessita deliberare un aumento di capitale (con costi notarili intorno ai 1500 euro) e in ogni caso entro i 10 mila euro altrimenti si deve cambiare forma societaria.

 

Come creare una SRL start up innovativa

La SRL Start up innovativa è stata introdotta dal D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, il quale prevede per la sua costituzione una procedura semplificata online. Si tratta di un documento standard tipizzato di atto costitutivo e statuto con firma elettronica nel quale i soci dovranno solamente inserire i dati personali e quelli della società. Una volta costituita, la società viene iscritta automaticamente nella sezione speciale de registro delle imprese presso la locale CCIAA.

 

SRL Semplificata vs SRL Start up innovativa

Rispetto alla SRLS la start up innovativa presenta i seguenti vantaggi:

  • il capitale sociale minimo può superare i 10 mila euro e l’apporto può essere conferito in denaro e in beni e servizi;
  • qualunque modifica dello statuto societario non implica l’intervento del notaio;
  • i soci possono essere anche delle società;
  • nel caso necessiti di deliberare un aumento di capitale non è necessario l’intervento del notaio;
  • vantaggi, esoneri e deduzioni fiscali (deduzione/detrazione 30%, work for equity, patent box, esonero annuale dei diritti camerali, bonus investimenti, credito d’imposta ricerca & sviluppo,…).

 

idee per una start up

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Minimum Viable Produvt (MVP)

Dopo avere delineato il business model e definito una o due ipotesi di prodotto è ora di trasformare queste ipotesi in modo veloce e a basso costo nel nostro prodotto/servizio. Per farlo segui le metodologie Customer Development Approach di Steve Blanke e Lean Startup di Eric Ries.

“Esci dal palazzo” dunque, vai per strada e parla della tua idea ad estranei, amici e conoscenti e verificane poi le reazioni in modo da capire quali problemi questa è in grado di risolvere e chi sono i tuoi potenziali clienti. Realizza quindi un “Prodotto Minimo Fattibile o MVP”, un prodotto/servizio cioè che presenta delle caratteristiche minime, ma bastevoli a farlo funzionare.

Immetti l’MVP nel mercato e fallo testare da uno specifico target di consumatori o di tuoi buoni clienti (gli early adopter) e fatti rilasciare da loro dei feedback. Utilizza strumenti come il validation board ed i feedback ricevuti per adattare il MVP alle esigenze del cliente e misurane l’efficacia. Modifica ancora se necessario il MVP in base ai feedback ricevuti o sviluppa una nuova versione se necessario (pivot). Continuando a seguire un approccio “agile”, ripeti il ciclo di costruzione-verifica-apprendimento (build-measure-learn) sino alla realizzazione del prodotto/servizio.

 

fondare una startup

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Verifica del mercato

Alla fine del ciclo abbiamo validato il nostro prodotto/servizio, identificato i potenziali clienti e i canali per raggiungerli ma non sappiamo se sono disposti a pagare per il nostro prodotto. Occorre validare i clienti e verificare se il business model è scalabile dimensionalmente (in termini di prodotto, acquisizione della clientela, pricing, canali). Per farlo fai partire le attività di marketing e immetti una quantità limitata di prodotto/servizio in aree selezionate di mercato e valuta se questo vende (e se le vendite sono alte o basse).

Se le vendite sono alte hai raggiunto il tuo product market Fit. Significa che i clienti esprimono soddisfazione verso il prodotto perché risolve il loro problema.

La fase successiva sarà quella di fornire al mercato la giusta user experience e continuare ad investire in marketing in modo che la domanda cresca. Se la customer validation non funziona occorrerà ritornare alla fase precedente e scoprire ciò che non ha funzionato o abbandonare l’idea e passare ad un altro progetto.

 

Conclusione

Speriamo che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni che cercavi su come creare una startup. Per qualsiasi dubbio o domanda, o se vuoi che realizziamo un articolo su uno specifico argomento non esitare a commentare l’articolo!

 

articolo by it’s campus team

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