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Startup food
L’utilizzo di tecnologie digitali nel food (Big Data analytics, sistemi IoT e Blockchain) sta trasformando il settore al quale si fa spesso riferimento con il termine food technology o food tech. A livello globale sono presenti nel mercato del food tech 35 unicorni (Startup Food valutate più di 1 miliardo di dollari) di cui 9 europei. Dal 2013 al 2018 gli investimenti venture capital nel settore food ammontano a 6.5 miliardi di euro di cui la metà rivolti a startup del Food & Delivery (fonte The state of European Food Tech 2018).
Cresce nel nostro Paese il numero di startup che vogliono portare innovazione nel food technology o in quello primario (agricoltura o AgriTech). La Coldiretti ha rilevato nell’anno passato una crescita nelle ordinazioni di cibo tramite piattaforme del Food & Delivery, come ad esempio Just eat, del +47%. I consumatori sembrano infatti premiare in particolare i servizi di consegna dell’ultimo miglio o last-mile delivery sempre migliori e più veloci.
Ma la nuova generazione di imprenditori startup food non si vuole limitare al solo servizio di consegna ma vogliono reinventare l’agricoltura, la produzione e consumo di cibo. In Europa sono 1241 le startup food di nuova generazione e sono in costante aumento. Con loro crescono anche gli investimenti che sempre il rapporto five season ventures ha calcolato ammontare nel 2018 a 1 miliardo di euro (+ 63% rispetto ai 5 anni precedenti). Diamo ora uno sguardo ad alcune startup food innovative italiane, europee e internazionali a cui prestare attenzione.
Startup food Italia
Diamo un’occhiata ad alcune delle migliori food startup in Italia.
ReOlì
Nata nel 2015 dallo spin-off accademico R&D Cal, dell’Unical, questa startup food ha vinto nel 2018 il premio Innovazione durante la quarta edizione dell’Italian Food Awards. Il prodotto con cui ha vinto la manifestazione è Olive Ghee Organic, una crema 100% biologica a base di olio di oliva che contiene un ridotto contenuto di grassi saturi, grassi idrogenati e senza glutine, lattosio e colesterolo. Il prodotto, che può spalmare sul pane o essere utilizzato per la preparazione di dolci e panificati, è ottenuto mediante un processo brevettato che permette la solidificazione dell’olio. L’azienda con questo prodotto punta ora ai mercati internazionali.
EatTiamo
Questa startup food è stata fondata nel 2013 da due giovani italiani con esperienze manageriali significative alle spalle, Nicholas Figoli e Francesco Pelosi, collaborati dall’agenzia creativa Sun-Times. La startup, attraverso il web e un servizio di subscrption box (abbonamento), porta sul mercato statunitense le eccellenze dell’italian food. Nel 2015 la startup viene incubata da H-Farm allargando il numero di piccoli produttori italiani presenti sul marketplace da 5 a 80. Nel 2016 grazie ad un acceleratore americano, Food-X, cambia modello di business offrendo e consegnando direttamente i prodotti in food box. Questa food startup nel 2018 ha ottenuto 200 mila euro da 2 investitori cinesi e avviato un programma di equity crowdfunding sulla piattaforma Mamacrowd che in appena 10 giorni aveva già raccolto 72 mila euro.
Petzamore
Questa food tech produce e vende cibi pronti human grade per cani fatti con le migliori materie prime disponibili e con elevato valore nutrizionale. Questi cibi, grazie ad algoritmo proprietario che ne calcola il contenuto, risultano estremamente bilanciati. Con questi prodotti la startup food mira a rinforzare la propria strategia di branding e di go-to-market.
Feat Food
È una startup del food che produce, vende e consegna a domicilio a Milano e in tutta Italia dei cibi sani all’insegna del food safety. Preparati dai migliori chef di Milano, le pietanze sono rivolte a persone che amano mangiare sano o che vogliono seguire una dieta per dimagrire, depurarsi o semplicemente per avere le giuste energie per la vita di tutti i giorni o un’attività sportiva. La startup, fondata nel 2015 da Andrea Lippolis con il supporto di Lorenzo Danese, grazie ad un round di investimento privato di 350 mila euro nel 2017 ha lanciato in collaborazione con DHL il progetto Get Feat, ed ha aperto a Milano il suo primo Feat Food Restaurant.
Startup food europa
Ecco di seguito le migliori food startup in europa.
Too Good To Go
È una applicazione web sviluppata e lanciata da una startup foodtech danese nel 2016 il cui motto è “mangia bene, spendi poco e recupera il cibo”. La startup, partendo dal fatto che 1/3 di tutto il cibo prodotto viene sprecato, e con esso tutte le risorse necessarie a produrlo (acqua, terra e lavoro), ha fatto del recupero e vendita delle pietanze che avanzano nei ristoranti il suo modello di business. Il costo delle pietanze non supera mai più di 4 sterline e la mappa dei ristoranti appare sulla app in base alla geolocalizzazione degli utenti. Effettuata l’ordinazione, al cliente non rimane che presentarsi al ristorante all’orario indicato. Too good to go è oggi presente anche in Inghilterra, Francia e Germania.
Instock
Fondata nel 2015 da 4 dipendenti della catena di supermercati olandese Albert Heijn, l’idea alla base del model business di questa food startup è di recuperare il cibo invenduto da numerosi supermercati di Amsterdam e in altri retail e trasformarlo in piatti che vengono venduti nell’omonimo ristorante. Nel corso di questi anni Instock ha aperto altri due ristoranti a Utrecht e l’Aia, ma effettua anche un servizio di catering e dispone di un track food. InStock è anche un bell’esempio di economia circolare perché con gli avanzi produce anche dei cibi: così pane e patate si trasformano in birra; gli avanzi di malto della birra diventano muesli per la colazione; la pralinatura del dessert, viene ricavata da un impasto realizzato con fondi di caffè.
Hello Fresh
È una startup food fondata a Berlino nel novembre 2011 da Dominik Richter, Thomas Griesel e Jessica Nilsson, e una delle prime nel settore dei meal-kit. Sul portale il cliente può scegliere cosa mangiare e ricevere a casa un box con tutti gli ingredienti e la ricetta su come preparare il piatto. Hello Fresh è oggi presente in Stati Uniti, Canada, Europa Occidentale e Australia e conta più di 1,3 milioni di abbonati. Il suo modello di business è stato seguito anche da una startup milanese, Quomi, che punta a consolidarsi grazie ad un investimento private equity di 600 mila euro da parte di un gruppo di business angels.
Startup food internazionali
Vediamo ora le food startup intenazionali.
Rise
È una startup food tech statunitense che produce una farina organica da utilizzare per le preparazioni dell’industria dolciaria. Questa farina, che risulta essere molto nutriente e poco costosa, viene prodotta con le rimanenze di orzo dei birrifici. La startup (assieme ad alcune altre presenti in elenco), è stata selezionata a partecipare al programma di accelerazione Foodforward. Il Food tech accelerator program è coordinato da Officine Innovazione di Deloitte in collaborazione con Amadori, Cereal Docks, Gruppo Finiper e da gennaio 2019, da Campari Group. Con la partecipazione al programma, Rise vuole testare il proprio prodotto sul mercato europeo e rafforzare ulteriormente il modello di business.
Inspecto
Questa food startup israeliana ha sviluppato un dispositivo per il rilevamento precoce di sostanze nocive nella materia prima vegetale. I dati rilevati sono archiviati in un cloud e protetti da un sistema che utilizza un protocollo blockchain. A differenza dei metodi tradizionali, Inspecto può essere utilizzato da agricoltori, produttori, fornitori, acquirenti, rivenditori e assicuratori della qualità in qualsiasi punto della catena di approvvigionamento e recuperare i risultati in tempo reale. Inspecto mira a testare il loro prodotto sulle coltivazioni italiane.
Wasteless
Questa food startup israeliana offre ai supermercati una soluzione di dynamic pricing (gestione dinamica dei prezzi) basata sulla data di scadenza dei prodotti, grazie al monitoraggio della merce venduta. Il sistema di gestione del magazzino, grazie ad un algoritmo di intelligenza artificiale scalabile, è anche in grado di aggiornare i prezzi automaticamente e quando un prodotto in scadenza viene battuto alla cassa applica il prezzo corretto. L’obiettivo della startup è la creazione di un progetto-pilota in-store.
Planetarians
Questa startup food statunitense, dopo avere validato la tecnologia e studiato processi di industrializzazione e di fattibilità, ha messo a punto una farina ricca di proteine e poco costosa ricavata dai semi di girasole già utilizzati per la produzione.
Conclusione
Speriamo che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni che cercavi sull’argomento delle startup food. Per qualsiasi dubbio o domanda, o se vuoi che realizziamo un articolo su uno specifico argomento non esitare a commentare l’articolo!
articolo by it’s campus team