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Trasformazione digitale del terzo settore

Il futuro del terzo settore è strettamente correlato alla trasformazione digitale. Viviamo un’epoca in cui le nuove tecnologie stanno cambiando le nostre abitudini, dal modo in cui comunichiamo, come otteniamo delle informazioni o la maniera in cui effettuiamo dei pagamenti.

La digitalizzazione è di fondamentale importanza per il futuro del terzo settore, gli enti ne sono consapevoli, ma spesso non sanno come sfruttare al meglio gli strumenti digitali. C’è una mancanza di competenze da parte degli operatori interni e questo rappresenta un ostacolo che blocca la crescita delle organizzazioni non profit. Superare questo ostacolo è possibile, ma come? Serve impegno, voglia di imparare, provare e collaborare con startup ed esperti nel settore.

Vediamo insieme perché il terzo settore deve aderire alla trasformazione digitale, quali sono le competenze digitali degli enti da migliorare e le opportunità del digital fundraising

 

Perchè il terzo settore deve aderire alla trasformazione digitale?

Le persone sono costantemente connesse ad internet, navigano in un mondo di dati e di informazioni facilmente reperibili. La trasformazione digitale permette agli enti del terzo settore di rendere semplici ed efficaci le attività svolte, migliorando l’user experience ricercata dall’utente medio. Utilizzando gli strumenti digitali, le organizzazioni non profit possono anche misurare le prestazioni delle campagne e capire come sfruttare le loro risorse in maniera efficiente. 

Migliorando le competenze digitali con una digital transformation, le organizzazioni non profit potrebbero riuscire a:

  • creare dei servizi più efficienti;
  • sviluppare lo staff e attrarre nuovi talenti;
  • ottenere un maggior sviluppo del proprio network;
  • incrementare il fundraising;
  • migliorare il perseguimento della strategia;
  • avere un’influenza maggiore sui policy maker e sui media.

 

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Free image from Pixabay

 

Competenze digitali degli enti

Al momento, la maggior parte degli enti e delle organizzazioni non profit hanno delle buone competenze digitali per quanto riguarda l’email marketing, i social media e il digital fundraising. Allo stesso tempo è stata notata una mancanza di sviluppo in settori come: digital governance, cybersecurity, advertising, SEO (Search Engine Optimization) e AI (Artificial Intelligence).

I board degli enti hanno sicuramente poca esperienza nel digitale, ma possono e devono acquisirne di più se vogliono far prosperare le loro organizzazioni. Se il terzo settore non abbraccia la trasformazione digitale, ci sono grossi rischi per i vari enti di cui ne fanno parte, come ad esempio:

  • perdita di opportunità con il digital fundraising (raccolta fondi online);
  • perdita di peso nel settore;
  • riduzione del vantaggio competitivo rispetto ai competitor;
  • difficoltà nel raggiungere il target di riferimento.

 

Uno dei problemi maggiori è l’utilizzo del digitale senza una strategia, che praticamente rende quasi inutile l’utilizzo delle nuove tecnologie. È necessario che le organizzazioni non profit cambino la loro cultura interna e si adattino al cambiamento. Può essere difficile fare tutto da soli ed attuare una strategia senza le dovute competenze, per questo motivo è consigliabile affidarsi ad un’azienda, con un team di esperti, che affianchi l’ente nel processo di trasformazione digitale

 

Scopri il nostro servizio di open innovation

 

Le opportunità del digital fundraising

Il digita fundraising permette agli enti di effettuare delle raccolte fondi online tramite le nuove tecnologie digitali. Siamo costantemente connessi tramite degli smartphone e ad oggi, con la trasformazione digitale, è possibile contribuire ad una raccolta fondi anche tramite mobile. Nel momento in cui il target di riferimento entra in contatto con una campagna di raccolta fondi usando uno smartphone, gli basterà un clic per effettuare una donazione in pochi secondi. Per portare il possibile donatore ad effettuare la donazione si deve mettere a disposizione un processo semplice ed intuitivo. 

 

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Free image from Pixabay

 

Un sito web come GoFundMe permette di creare un progetto e tenere tutte le donazioni anche se non si raggiunge l’obiettivo di finanziamento. Inoltre non ci sono scadenze per il raggiungimento dell’obiettivo, quindi, la campagna può rimanere online per tutto il tempo che si vuole. 

Se si ha un sito web è consigliabile inserire un pulsante “Dona adesso”, ovviamente da non inserire a caso all’interno del sito. Deve esserci sempre dietro una strategia che porti l’utente ad effettuare la CTA (Call To Action). Siti come Paypal offrono dei pulsanti di donazione per le organizzazioni non profit da incorporare nel proprio sito, mentre Facebook mette a disposizione un pulsante che reindirizza l’utente al sito della raccolta fondi. 

Se in difficoltà, un ente deve prendere in considerazione anche un percorso di crowdfunding per se stesso. E’ un metodo popolare tra le startup che fanno fatica a trovare investitori e consentirebbe anche ad un organizzazione non profit di trovare dei finanziatori. 

 

Scopri il nostro percorso di crowdfunding

 

Spero che questo articolo ti abbia dato tutte le informazioni necessarie su perché il terzo settore deve aderire alla trasformazione digitale, quali sono le competenze digitali degli enti da migliorare e le opportunità del digital fundraising. Per qualsiasi dubbio o domanda, o se vuoi che realizziamo un articolo su uno specifico argomento, non esitare a contattarci!

 

articolo by Miriana Piccari

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